Esoterismo: la testimonianza di Ruth Marti...

 

Ebbe inizio con la sete di felicità

 

Il padre di Ruth beveva. Sovente e abbondantemente. Per lui era una cosa così naturale, che Ruth pensava fosse normale che la sera rientrasse ubriaco a casa. E questa normalità ebbe le sue conseguenze: né lei né sua sorella non ricevevano mai apprezzamenti e nemmeno protezione, figurarsi poi un abbraccio… Nemmeno dalla mamma.

Un giorno Ruth trovò un oroscopo. Prometteva felicità, e lei desiderava che questo pronostico si avverasse. Una parte si avverò. Era un oroscopo settimanale. Ruth Marti era ancora studente. Anche dopo, quando le sue finanze glielo permettevano, continuava a ritornare regolarmente al chiosco.

Le sue amiche iniziarono man mano ad avere amici o fidanzati. E un oroscopo non bastava più per delle questioni così importanti, bisognava consultare libri specializzati. Là stava scritto con precisione a cosa bisogna far attenzione per trovare il partner giusto. Malgrado ciò, con Ruth non funzionò proprio bene, nemmeno tentando a più riprese. I suoi partner bevevano, fumavano, si drogavano, erano rumorosi… La situazione le faceva ricordare quella dei suoi genitori; almeno sapeva come affrontarla. Ruth non credeva di meritarsi qualcosa di meglio - la stima per se stessa calava.

Un giorno venne un’amica a trovarla. Era preoccupata, diceva: "Da voi c’è qualcosa che non funziona! Dovresti consultare una medium. Io ne conosco una che va bene per te." Così Ruth andò dalla medium. Questa rese noto alla nuova cliente che il suo partner si sarebbe ammalato, e che d’altronde la tradiva. Magari questo era anche vero, ma non aiutò molto a mettere a posto la relazione. E ai litigi si aggiunsero anche la diffidenza e la paura.

Poi venne un’altra amica. Il suo consiglio sembrava ragionevole: i fiori di Bach. Ti aiutano a calmarti un po’, dopo stai un po’ meglio, le paure diminuiscono un po’. D’altronde, per i casi gravi, ci sono gocce eccezionali. Ben presto sullo scaffale di Ruth Marti c’era una fila di dieci boccette con le essenze originali dei fiori del dottor Edward Bach. Nessuna prese la polvere - d’altronde anche le piante dell’appartamento e dell’ufficio avevano bisogno di queste preziose gocce. L’ampolla delle gocce di pronto soccorso era quella più usata da Ruth. Aiutavano in situazioni d’angoscia e di panico. Almeno così stava scritto.

Una mattina, andando in farmacia, vide un annuncio che decantava il corso di un certo signor Coué. Questo prometteva che il suo metodo del pensiero positivo sarebbe stato in grado perfino di porre rimedio ai dolori. Quella sera Ruth Marti rientrò a casa soddisfatta, con un annuncio in mano. Vi si leggeva in che modo è possibile pensare positivo. La mattina dopo iniziò. "Io sto bene, io sto bene, io sto bene…" cento volte. E il giorno dopo? "Va bè, andava…"

Il corso ebbe un effetto secondario positivo: Ruth cominciò a conoscere delle persone che la pensavano come lei e una nuova amica. Questa le spiegò la ragione per cui i fiori di Bach non avevano funzionato bene nel suo caso. Perché lei, Ruth Marti, aveva seguito scrupolosamente le indicazioni dei farmacisti. Questo si era rivelato un grave errore, perché i farmacisti cercano innanzitutto i propri interessi commerciali. Inoltre i loro testi non erano stati eseguiti con la dovuta cura. Soltanto con il metodo giusto si poteva scoprire la miscela veramente ottimale di essenze di fiori di Bach. Questo metodo era il pendolino. Ruth Marti si lasciò convincere.

Ai fiori di Bach finalmente giusti si aggiungevano anche pietre con la loro virtù purificatrice. Bisognava distendersi per terra e disporre un cristallo sulla fronte. Sulla pelle nuda di altre parti del corpo venivano disposte altre pietre. Questo era l’unico modo che permetteva alle energie cosmiche di fluire nel corpo umano. E avendo appreso che anche tramite gli alberi scorre molta energia cosmica, Ruth Marti seguì ben presto un corso su oroscopi per alberi. Infine, per completare il tutto, anche uno sugli oroscopi tramite le pietre. E poiché i fenomeni nel mondo extrasensoriale rimanevano ancora misteriosi, decise di andare alla conferenza di un medium che prometteva di interrogare i morti.

La via di Ruth Marti era diventata lunga. Ogni passo - sperava - l’avrebbe condotta più vicino al bramato traguardo. Essere finalmente qualcuno, finalmente trovare la tranquillità. E poi anche assorbire luce, calore, energia e pace interiore. La grande felicità… Doveva arrivare prima o poi.

Una notte, attraverso la finestra e come se il vetro fosse d’aria, una forma entrò nella camera da letto di Ruth Marti. L’essere aveva un aspetto mostruoso e veniva direttamente verso di lei. Fu colta dal panico. La forma scomparve, ma l’angoscia no. Questa non fu l’unica visita, ne seguirono altre con molti altri esseri. Le apparizioni aumentavano, il sonno diminuiva. Ruth Marti tentò tre volte il suicidio. Nel suo panico andò in un gruppo d’assistenza. Durante uno di questi incontri, poco prima di Natale, ebbe una crisi di pianto.

Un’amica del gruppo d’assistenza la portò a casa sua. Di notte doveva lasciare accesa la luce nell’appartamento e le porte delle camere dovevano rimanere aperte. Ma le forme vennero anche qui. Dopo due settimane la sua amica non ce la faceva più. Portò Ruth da un consulente spirituale della sua chiesa, era un pastore avventista. L’uomo parlò e Ruth Marti lo ascoltò, ma senza capire niente. Però si rese conto di una cosa: quell’uomo era completamente calmo. Poi lui pregò per lei.

Ruth Marti tornò ancora alcune volte da questo pastore. Lui le consigliò di ritornare con la sua amica nell’appartamento, solo per cinque minuti, per vedere che cosa sarebbe successo. Le due donne fecero così. Da quel giorno non apparve mai più nessuna forma nell’appartamento di Ruth Marti. Malgrado ciò non rimase in quella chiesa.

In seguito fu disoccupata per un certo tempo e cambiò domicilio. Là una signora del gruppo biblico la invitò a casa sua. Ruth trovò la nuova amica molto simpatica, ma non se la sentiva di andare al gruppo. Non le piaceva cantare, e quando gli altri aprivano la Bibbia, lei non riusciva mai a trovare la pagina. Ma l’amica non si arrese. Invitò Ruth a concerti, a una colazione per donne, e infine a un incontro d’evangelizzazione "Gesù per Zurigo". Ruth rifiutò. Ma c’era qualcosa che non le lasciava pace. Così, segretamente, ci andò da sola.

Quella notte affidò la sua vita a Gesù Cristo. Non aveva mai sentito tanta felicità! Di notte poteva dormire come un bebè. I suoi libri esoterici, le pietre e tutto il resto furono disposti in due sacchi della spazzatura. Andò da un consulente spirituale. Là fece qualcosa che non avrebbe mai immaginato durante i suoi cinque anni di cure psicologiche: perdonò sua madre… e suo padre.

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Mio padre
era alcolizzato

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Ho cercato la felicità
negli oroscopi,
nei fiori,
nelle pietre,
dai medium...

 

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Una forma
mostruosa
entrò
nella mia camera

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Ho perdonato
ai miei genitori

 


  L'articolo è tratto dalla rivista Christliches Zeugnis,
del movimento interconfessionale "Campus per Cristo - Svizzera",
numero speciale di dicembre 1998, "Esoterik II"
Autore dell'articolo: Stefan Goldbach
Traduzione: Sandro Ribi

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Ultimo aggiornamento: 28 July 2007
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