Fondo d'Aiuto Ebenezer |
Le
scritture dell'Antico Testamento contengono decine di riferimenti
nei quali il Signore rivela i progetti del Suo cuore per questi ultimi giorni
riguardo a Israele. Ripetutamente Egli preannuncia la restaurazione della
nazione d'Israele sull'antica terra promessa da Dio nell'alleanza, e in seguito
il ritorno dei Suoi eletti dalle parti più remote della terra verso quella
nazione.
Tramite Gustav
Scheller Dio fece sorgere il Fondo d'Aiuto Ebenezer come una parte del Suo
piano di far ritornare gli ebrei dispersi verso
Israele. Da molte nazioni una grande schiera di cristiani sente che raccogliere
di nuovo i figli d'Israele sulla loro terra è una chiamata santa e una missione
di misericordia. Il risultato: decine di migliaia di olim
sono stati riportati a casa.
Sfortunatamente
molti leader di altri ministeri hanno cercato di
screditare il lavoro della Aliyah in generale – il ritorno degli ebrei in Israele
– e del Fondo d'Aiuto Ebenezer in particolare, affermando che soltanto gli
ebrei che hanno accettato Cristo come Salvatore e Messia dovrebbero essere
ricondotti in Israele. In questo documento cerchiamo di esporre la nostra
comprensione della chiamata del nostro Padre celeste.
Numerosi
passaggi nell'Antico Testamento indicano esplicitamente che Dio vuole che i
credenti ‹gentili› giochino un ruolo importante nel portare a
casa gli ebrei.
Isaia
profetizzò: «Così parla il Signore, DIO:
‹Ecco,
io alzerò la mia mano verso le nazioni … ed essi ti ricondurranno i tuoi figli
in braccio, ti riporteranno le tue figlie sulle spalle.» (Isaia 49:22) Isaia dice nuovamente
che «Egli alzerà un vessillo verso le nazioni … e radunerà i dispersi di Giuda
dai quattro canti della terra.» (Isaia 11:12) «I popoli – i ‹goyim› o ‹gentili› – li prenderanno e
li ricondurranno al loro luogo, e la casa d’Israele li possederà nel paese del
SIGNORE…» (Isaia 14:2) Inoltre il profeta proclama: «Le isole che
spereranno in me avranno alla loro testa le migliori navi per ricondurre i tuoi
figli da lontano…» (Isaia 60:9 Living Bible)
Ecco dunque
stabilita la correttezza della Sua chiamata. Essa può essere portata a compimento soltanto quando Israele è nuovamente ristabilito come
una nazione.
Nell'ultimo
terzo della straordinaria profezia di Ezechiele, il
profeta mostra attentamente il piano di Dio per la restaurazione d'Israele, sia
della terra che del popolo. Nel capitolo 36, versi 24 e seguenti,
Dio promette che a causa del Suo Nome Santo, e come testimonianza alle
nazioni, Lui è in procinto di portare a termine una grande opera. All'inizio afferma:
«Io vi farò uscire dalle nazioni, vi radunerò da tutti i paesi.» Poi dice: «E…» – notate la congiunzione! – «… vi ricondurrò nel vostro paese,
vi aspergerò d’acqua pura e sarete puri. Io vi
purificherò di tutte le vostre impurità e di tutti i
vostri idoli. Vi darò un cuore nuovo e metterò dentro di voi uno spirito nuovo.
Toglierò dal vostro corpo il cuore di pietra, e vi darò un cuore di carne.
Metterò dentro di voi il mio spirito e farò in modo che camminerete
secondo le mie leggi e osserverete e metterete in pratica le mie prescrizioni.
Abiterete nel paese che io diedi ai vostri padri. Sarete il mio popolo, e io
sarò il vostro Dio.» (Ezechiele 36:24-28)
La via della
redenzione di Dio è immutabile e chiaramente delineata.
C'è spazio per l'aiuto umano nel cercare, raccogliere e portare i dispersi
verso la terra che Dio ha loro affidato. In ogni modo, con grande
cura Dio fa osservare: «E!» E poi Lui laverà e purificherà il
peccato, darà un cuore e uno spirito nuovo, e metterà il Suo Spirito Santo in
loro. Solo allora, nella nuova obbedienza a Lui, potranno vivere nella loro terra promessa ed essere il Suo popolo.
Il
nostro mandato
di raccogliere e portare è indiscutibile! Il Suo compito di
purificare e rinnovare i loro spiriti è altrettanto chiaro.
La Sua Parola
indica chiaramente che Israele ritorna nella sua terra senza fede – almeno in
gran parte – e che il nostro Signore lo sa chiaramente già prima. Questo fatto
è confermato nella grande visione delle ossa secche
nel capitolo 37 di Ezechiele.
Nel mezzo di
un'intera valle di ossa sconnesse, seguendo l'ordine
di Dio, Ezechiele profetizza. Segue un gran rumore di ossa
che si congiungono, ognuno si attacca all'altro. Poi inizia la restaurazione:
prima i tendini, poi la carne, poi la pelle. Ma in
loro non c'è ancora alito di vita! Alla
Parola di Dio, il soffio entra in loro, poi la Vita,
e loro si alzano in piedi – un esercito immenso. Ecco un ritratto chiaro di Israele infine radunato, ma che non conosce ancora lo
Spirito del loro Redentore e Messia, Gesù, che dà vita.
Di nuovo: la
restaurazione nazionale precede
chiaramente la rigenerazione spirituale. La chiamata del nostro Signore per
partecipare all'opera santa dell'Aliyah è di nuovo evidente. Ma quello che è
ugualmente ovvio è che Dio stesso che rende possibile la rigenerazione spirituale
totale e dà la nuova vita a coloro che sono raccolti
secondo la Sua perfetta puntualità.
Guardando a Israele, molti citano il grande mandato di Gesù, ma non
ricordano l'altra Parola del Signore: «Da questo conosceranno
tutti che siete miei discepoli: se avete amore gli uni
per gli altri.» (Giovanni
13:35)
Oggi un'enorme
folla di cristiani ignora virtualmente la storia della chiesa e del popolo
ebreo. Sono completamente inconsapevoli che per 2000 anni gli ebrei hanno
subito pogrom devastanti, discriminazioni, persecuzioni, genocidi, e l'Olocausto
– tutto ciò per mano di persone che si professavano cristiane.
L'esperienza
di centinaia dei nostri volontari che lavorano con Operazione Esodo è che solo
l'Amore Agape Divino che proviene dal servizio amorevole e premuroso è in grado
di rivelare il Cuore del nostro Messia Gesù ad ebrei timorosi e diffidenti. Col
cuore di un servitore e nell'amore silenzioso, i giovani ‹pescatori› percorrono
fiumi, attraversano foreste e paludi per trovare remoti villaggi di ‹dispersi›.
Lentamente, ma ininterrottamente, questi figli d'Israele spaventati avvertono l'amore
divino in ogni persona che incontrano durante il loro
percorso fino alla nave o all'aereo. Infine molti esclamano: «Io non sapevo che ci fossero dei cristiani come
voi – così pieni d'amore e di compassione!» Sovente il volontario può condividere
il suo grande amore per il nostro Signore, e il cuore indurito dall'esperienza
ridiventa recettivo.
Ora, alla luce
di Ezechiele 36 e 37 che abbiamo appena visto, il
suolo è preparato, dei cuori sono divenuti teneri verso il nostro Gesù. Poi sta
al nostro Padre celeste di lavarli con acqua chiara, dar loro un cuore nuovo,
effondere il Suo Spirito Santo e dare una nuova vita a
ognuno di loro.
Nella lettera ai Romani Paolo testimonia della presente durezza di cuore,
cecità di occhi, sordità di orecchie degli israeliti contemporanei.
Eppure,
osserva Paolo, in Cristo Gesù, Dio mostrerà ancora misericordia e rimuoverà il
velo (vedi Romani 11). E di nuovo in Ezechiele il nostro Dio promette a Israele: «E metterò in voi il mio spirito, e voi tornerete in vita. Vi porrò sul vostro suolo, e conoscerete
che io, il Signore, ho parlato e ho messo la cosa in atto, dice
il Signore.» (Ezechiele 37:14)
Colui che ha promesso è fedele! Come noi siamo fedeli nel raccogliere
i Suoi eletti, Lui sarà certamente fedele nella redenzione delle loro
anime.
Y Y Y
In conclusione,
ai critici che pronunciano i loro giudizi su questo Santo Mandato, replichiamo
gentilmente:
«Noi rispettiamo la vostra chiamata a predicare Cristo al popolo ebreo in questo tempo. Ma nel contempo, con umiltà e rispetto, vi chiediamo il vostro incoraggiamento nella preghiera e la vostra comprensione, mentre noi, con buona coscienza, seguiamo l'ordine del nostro Signore di compiere la Sua Santa Opera dell'Aliyah!»
Richard F. Gottier, presidente di EEF-USA
Autore |
Il dr. Richard F. Gottier è sovrintendente dell' "Ebenezer Emergency Fund International" (EEFI) e presidente dell'EEF degli Stati Uniti. È pure fondatore e presidente di "Zion Ministries" e pastore del "Good Shepherd Fellowship" a Point Harbour, nel North Carolina. |
Pubblicazione |
Prima pubblicazione: aprile 2004 - Ultimo aggiornamento: 28 July 2007 |
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