PERICOLO POKEMON (1) - articolo di "Chiamata di Mezzanotte"

Questo articolo, tratto dalla “Chiamata di Mezzanotte”, parla del gioco dei pokémon e del pericolo che rappresenta per la mente e lo spirito dei bambini questo gioco di ruolo.

Pokémon

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Nelle riviste ho giŕ letto qualcosa sui Pokémon, ma ancora non sono riuscita a capire se questo gioco č adatto ai nostri figli, che vogliamo educare alla fede cristiana.

Risposta

Il gioco dei Pokémon, sia su computer, Gameboy o con le carte, non č un gioco innocuo poiché spinge in una direzione sbagliata, cioč a credere agli spiriti e all’occultismo.

Il nome Pokémon significa «mostri tascabili». Queste immagini, originariamente derivate dall’omonimo gioco Gameboy Nintendo, si sono diffuse quasi ovunque. La collezione principale č quella delle carte (solo in Svizzera circolano oltre 25 milioni di esemplari!), poi ci sono adesivi, pupazzi in peluche o in plastica, portachiavi, borse, zaini, posate, modellini, ecc. I disegni dei mostri decorano biancheria da letto, accessori scolastici e tanti altri oggetti. Questo «megatrend» viene sapientemente alimentato poiché offre enormi guadagni!

Tutti i Pokémon nel gioco hanno una proprietŕ individuale, di solito mistico-misteriosa, in parte sono dotati di forza distruttiva e hanno un’intonazione religiosa. In Topic n. 7/2000, Ulrich Skambraks scrive fra l’altro:

Nel sistema di gioco dei Pokémon č presente una componente religiosa che si manifesta giŕ nel semplice fatto che a capo dei 151 singoli mostri Pokémon della prima serie, ci sono «Mew» e «Mewtu», i piů potenti di tutti i Pokémon. «Mew» possiede straordinari poteri mentali e viene descritto come un Pokémon primigenio che sembra essere sempre esistito. Mewtu, il n. 2 nell’universo Pokémon č un clone di Mew tratto da un suo sopracciglio. «Mewtu» č un essere malvagio che vuoi essere a capo del mondo. Combatte contro «Mew» ma anche contro l’allenatore dei Pokemon, Ash e i suoi Pokemon buoni. Non č difficile riconoscere da questi dati che «Mew» ha il ruolo di Dio, «Mewtu» č una copia di Satana e che i Pokémon sottoposti simboleggiano schiere di angeli e demoni. Il carattere religioso della storia dei Pokémon risulta particolarmente evidente nel film «Pokémon». La storia del film culmina in una lotta fra i buoni, rappresentati da «Mew», Ash e i suoi «angeli buoni Pokémon», e i cattivi con il Satana «Mewtu» e tre dei suoi pericolosi super Pokémon. Questa lotta ha come oggetto niente meno che il futuro del mondo. La fine della storia: «Dio» non riesce a sconfiggere «Satana». Anche l’umano Ash muore nel trambusto della battaglia. Ma accade l’imprevedibile: le lacrime per la morte di Ash, versate dai Pokémon buoni e anche da quelli malvagi, fanno risplendere il corpo di Ash con una luce bianca. L’allenatore dei Pokémon risorge…

Che avvenga in modo consapevole o meno, qui la veritŕ biblica viene completamente stravolta e capovolta! Inoltre, ai bambini, tramite alcuni personaggi del gioco, viene comunicata anche la teoria dell’evoluzione, ad esempio con un personaggio che si sviluppa dal Pokémon primitivo che vive nei fondali marini in uno dei mostri piů potenti che ama attaccare grandi animali. Questi esseri favolosi ovvero i mostri (né uomini né animali) sono inoltre immortali e continuano ad evolversi. In tal modo ai bambini viene comunicata l’idea della reincarnazione, ovvero metempsicosi, assolutamente contraria alle dottrine bibliche.

Il gioco č pervaso da bizzarri rituali: le forze sovrannaturali e le metamorfosi giocano un ruolo importante. Del grazioso Ponita 40 ad esempio si dice: «I suoi zoccoli sono dieci volte piů duri dei diamanti. Puň calpestare qualsiasi cosa in brevissimo tempo.» Il Pokémon Kadabra 64 emette onde alfa che provocano emicranie a chi si trova nelle vicinanze, e quando i grandi occhi di Pummeluff 39 luccicano, esso canta una misteriosa melodia calmante che fa venire sonno ai suoi nemici. Il confine tra realtŕ e fantasia viene cancellato. In questo modo, si preparano i bambini a compiere esperimenti o pratiche occulte, cosa che la Sacra Scrittura vieta espressamente (cfr. Deuteronomio 18, soprattutto il versetto 12). Persino gli psicologi sconsigliano questo gioco che dissolve la realtŕ quotidiana con il mondo virtuale e irreale del gioco, trasportando i bambini in un mondo simulato.

Il gioco viene definito non violento, ma č una menzogna, poiché in realtŕ la violenza ha un ruolo centrale. Il giocatore deve allenare il suo Pokémon, il suo mostro e combattere con lui contro gli altri. Pokémon non č un gioco che favorisca qualitŕ come cameratismo e sobrietŕ, al contrario: si viene incitati alla cupidigia e alla gelosia, poiché ogni giocatore vuole possedere al piů presto tutti i mostri, con la conseguenza che i bambini diventano aggressivi e ricorrono all’inganno. Dato che il gioco ha provocato nei bambini estrema distrazione e aggressivitŕ, č giŕ stato proibito in molte scuole americane, inglesi, belghe e francesi.

Per concludere, vogliamo affermare che ciň che spesso sembra innocente č tutt’altro che innocuo. Accanto ai motivi giŕ citati, a nostro giudizio, con questo gioco si pratica anche una specie di dinamica di gruppo e si dŕ via libera a un comportamento incontrollato. Il bambino crede di dover a tutti i costi fare ed avere ciň che (apparentemente) «tutti» gli altri hanno. Molti bambini spendono tutta la loro paghetta per le carte, alcuni anche molto di piů…!

Del grazioso pony Ponita 40 ad esempio si dice: «I suoi zoccoli sono dieci volte piů duri dei diamanti. Puň calpestare qualsiasi cosa in brevissimo tempo.

Niente da meravigliarsi quindi che ci sia giŕ una nuova moda: Digimon. In una descrizione č scritto al riguardo: «Digimon racconta di sette ragazzi e ragazze in vacanza che per sbaglio finiscono nel mondo digitale di File Island. Lě vivono i graziosi Digimon che aiutano i bambini a ritornare a casa.» Anche qui avviene questo pericoloso miscuglio tra realtŕ e mondo virtuale!

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Fanno bene quei genitori che dedicano del tempo ai loro bambini, da un lato per spiegare loro come mai questo gioco non va bene e dall’altro per fare insieme qualcosa di bello e impegnarli in attivitŕ adeguate! E beati quei bambini ai quali giŕ nell’infanzia viene insegnato ad amare Gesů Cristo!

 


Autore Tratto da “Chiamata di Mezzanotte” – novembre 2000
Pubblicazione prima pubblicazione dicembre 2000
ultimo aggiornamento 06.04.09
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