Una ragazza incinta viene confrontata con la difficile scelta fra laborto e la vita del bambino.
Articolo tratto dal bollettino "Aiuto svizzero per madre e bambino", N° 9, 07/2000
La storia del mese:
La campagna di affissi
salva la vita di un bambino
Il primo giorno della campagna di affissi giunse al nostro numero di telefono la chiamata di una giovane donna, che aveva visto uno dei nostri manifesti. La ragazza era incinta e il suo compagno voleva indurla ad abortire. Il medico le aveva già fissato un appuntamento per cinque giorni più tardi! La ragazza non aveva la possibilità di prendersi cura del nascituro, poiché si trovava a metà della sua formazione professionale, e neanche dalla propria madre poteva attendersi un aiuto nella cura del bambino.
Come prima immediata misura organizzammo un contatto con una ragazza della sua stessa età e della stessa regione, che aveva avuto un bambino a 16 anni e mezzo e che era felicissima di non aver abortito. Inoltre le fornimmo particolareggiate informazioni sulle possibilità di aiuto e indirizzi nelle sue vicinanze, con i quali prendere contatto.
In seguito a ciò la ragazza annullò lappuntamento con il medico, il quale però ne fissò un altro per la settimana successiva. Intanto il «compagno» laveva abbandonata, mentre i suoi le davano solo «buoni consigli». La ragazza non sapeva più che cosa fare. Come avrebbe potuto continuare il corso professionale, prima incinta, poi con il bambino? Che avrebbe detto la gente del suo paese?
Convinti della reale situazione di bisogno, promettemmo alla giovane che avremmo provveduto noi ad una baby sitter che accudisse al bambino durante il giorno, finché non fosse terminato il corso professionale. Le assicurammo che fino alla fine del corso professionale, ad ogni compleanno del bambino le avremmo fatto pervenire 7000 franchi come sovvenzione!
Questa offerta dette alla ragazza il coraggio necessario per annullare allultimo momento anche il secondo appuntamento con il medico. Il quale, incredibilmente, non mollò subito la presa, e senza mostrare alcun riguardo per i sentimenti della ragazza, le fissò un terzo appuntamento. Per fortuna invano: la giovane donna era divenuta abbastanza forte per poter dire sì al bambino e respingere con decisione ogni ulteriore richiesta!
La lotta per la vita era stata vinta! Ora entrambi vivono, madre e bambino, proprio secondo lo scopo della campagna del manifesto «VOGLIO VIVERE!». Saprà un giorno questo bambino quale importanza per la sua vita abbia avuto questa campagna?
Autore Articolo dal bollettino "Aiuto svizzero per madre e bambino", N° 9, 07/2000
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SOS Madri in difficoltàTelefonando allo 091 966 4410 (dalla Svizzera), a qualsiasi ora, le madri e le famiglie in seria difficoltà, prima o dopo la nascita di un bambino, vengono aiutate direttamente o indirizzate a chi del caso.
L'associazione "Sì alla Vita" si adopera con tutte le forze affinché le aspettative delle madri e famiglie che hanno riposto in noi la loro fiducia non vengno deluse.Pubblicazione Prima pubblicazione agosto 2000, Ultimo aggiornamento 06.04.09 Homepage & Webmaster