Esoterismo: L'avventura di Thomas Brunner, cuoco

Cercava i tesori dei pirati

 

Sfogliando una rivista scientifica, Thomas Brunner vide la riproduzione della mappa di un tesoro. C’era scritto che finora nessuno era riuscito a interpretarla. Venne allora sopraffatto da un pensiero singolare: "Io riuscirò certamente a decifrarla!"

Ben presto nel suo tempo libero bisognava cercare il cuoco in archivi e biblioteche, dove esaminava documenti necessari all’interpretazione del codice segreto. Gli indizi per affermare che Brunner si trovava in possesso di un’autentica mappa del tesoro si accumulavano. Durante un intero anno frequentò dei corsi per la navigazione in alto mare, percorse mille miglia sui mari e ottenne la patente di navigazione costiera. Colui che prima non aveva mai toccato un computer si procurò, oltre a un pc, anche un notebook per i suoi viaggi. Divorava un libro dopo l’altro: sulla navigazione, sulle ricerche dei tesori e sui pirati. Era sempre più capace di pensare, sentire e ragionare come un marinaio.

Partendo da insignificanti indizi della sua mappa, con un lavoro minuzioso riuscì a comporre un andamento costiero. Elaborò il grafico nel suo computer, lo fece ruotare, disegnò il suo simmetrico, lo combinò, e analizzando carte nautiche antiche e moderne, cercò nei mari del mondo il pezzo di costa che corrispondeva al "suo".

Ci vollero otto anni per raggiungere la meta. Brunner ingaggiò un impresario per recuperi, stipulò i contratti necessari e andò a Cipro. La spedizione fu un completo fallimento. Nella sua profonda delusione Brunner gettò la spugna e disse: "Adesso mi arrendo!"

Tre settimane più tardi stava nuovamente meditando sulla sua mappa del tesoro. A mente fredda ripercorse tutti i suoi ragionamenti e trovò l’errore. La spedizione successiva lo condusse su una piccola isola dell’Atlantico. Quasi al primo colpo Brunner scoprì un importante punto di riferimento lungo il percorso per il tesoro. Era vicino, forse molto vicino!

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Partendo da indizi
insignificanti
riuscì a comporre
un andamento costiero


Neanche due giorni prima del ritorno scoprì sulla costa una piccola valle abbandonata dalle pareti rocciose a gradini. In passato doveva essere un posto idilliaco, ma un’atmosfera sinistra aleggiava su questo luogo. Delle mani sconosciute avevano inciso delle caricature diaboliche sulle pareti rocciose. Per gli indigeni questo luogo era da tempo considerato malefico, infatti attraverso i pendii completamente ricoperti di agavi non c’era nessun sentiero che conduceva al fondovalle. Brunner sentiva l’adrenalina nelle sue vene. Le figure scolpite erano tracce inconfutabili di pirati del passato. Brunner si calò senza fune dal ciglio verso il fondovalle. Non c’era anima vivente.

Durante gli anni in cui si era occupato di pirateria marittima Brunner aveva imparato a decifrare le tracce dei pirati. La direzione dello sguardo delle sculture, segni apparentemente insignificanti scolpiti nella roccia, la posizione del sole, i punti cardinali… se combinate nel modo giusto, queste tracce potevano condurre al tesoro. Brunner volava da una scoperta all’altra. Verso sera trovò tre coni di pietra rovesciati, i loro vertici erano tutti rivolti verso lo stesso punto. Doveva esserci qualcosa! Febbrilmente iniziò a scavare. Apparve una testa di pirata scolpita nella pietra; era completamente imbrattata di melma. "Devo lavarla", pensò automaticamente. Rivolgendo lo sguardo in alto vide poco sopra uno stagno artificiale. Se avesse aperto l’argine l’acqua sarebbe scesa e avrebbe lavato la testa del pirata… forse sarebbe apparso un altro segno indicatore - o magari il tesoro? A mani nude e col suo coltellino da tasca si mise al lavoro presso l’argine dello stagno.

Scese la notte. Non aveva ancora trovato niente, né mangiato, né bevuto. Allora cominciarono a passargli per la mente storie di cercatori di tesori, alcune delle quali finite tragicamente. Brunner sapeva che certi pirati avevano l’usanza di praticare riti per disporre dei demoni a guardiani del tesoro.

Il fuoco acceso con i legni raccolti frettolosamente stava per morire, mentre la luce delle ultime fiamme illuminava i contorni delle brutte facce diaboliche sulle rocce, dei rapaci volavano nella valle lanciando i loro gridi penetranti. I suoi nervi si spezzarono. Cominciò a correre nella notte, sentiva un’angoscia mortale. Non sa come, ma riuscì a superare la risalita fino al ciglio.

Il giorno dopo prese l’aereo e volò a casa. Era sua intenzione ritornare a recuperare il tesoro, naturalmente con i mezzi adeguati. Ma non da solo - soprattutto non da solo.

Una notte, erano forse le due, Brunner stava lavorando al suo computer. Ormai non era più insolito trovarlo al lavoro a quell’ora. Da quando era tornato dalla spedizione nell’Atlantico aveva iniziato a interrogare il pendolino perché voleva chiarire gli ultimi misteri della mappa del suo tesoro. Con buon esito! Prima aveva sempre cercato a lungo le soluzioni, adesso era come se una voce interiore gli sussurrasse le risposte alle domande più difficili. Brunner avanzava rapidamente. A quel punto ebbe inizio qualcosa che lui non era più in grado di arrestare.

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Era sempre più capace
di pensare,
sentire e ragionare
come un marinaio


Una serie di simmetrie complesse aveva improvvisamente generato una forma: il profilo di una figura di Satana. Brunner rivolse la sua attenzione ai segni grafici. Risolveva tutto con facilità, ma ogni nuova combinazione dava sempre la medesima sequenza: "Sat", "Sat" (per Satana). Continuamente. Durante i suoi anni di ricerca del tesoro, Brunner aveva incontrato innumerevoli volte dei segni e nomi occulti. Conosceva l’esistenza di patti col diavolo e di pratiche occulte di certi pirati. Il "suo" pirata non faceva eccezione, lo sapeva fin troppo bene. Ma lui cercava continuamente di convincersi: "Io cerco un tesoro. Tutto il resto non m’interessa." "Sat", continuamente "Sat", lo gridava letteralmente a ogni nuova decifrazione. "Sat!" E all’improvviso un brivido gli percorse la schiena. Gli si rizzarono i capelli in testa. Sentì una presenza in piedi dietro di lui. Nella camera l’unica luce era quella del monitor; senza voltarsi spense il computer, si gettò nel letto e nascose la sua testa sotto il cuscino.

A partire da quella notte, Brunner cominciò a sentire delle voci interiori che non aveva mai udito prima: "Gettati dalla finestra! La tua vita ha ancora senso? Sei finito!" Pensieri omicidi lo tormentavano: "Ammazza la tua amica, dopo andrà tutto meglio." Brunner sistemò i suoi coltelli in un luogo difficilmente accessibile. Di notte, quando chiudeva gli occhi, vedeva figure demoniache. E quando spalancava gli occhi, le figure erano ancora là. Era un inferno, e durò per settimane. Nella sua disperazione Brunner chiamò una conoscente dell’esercito della salvezza. Lei pregò con lui al telefono. Brunner sentiva che gli faceva bene, e cercava con tutti i mezzi di dilungarsi per non rimanere nuovamente solo. Ma alla fine quella donna lo salutò e suggerendogli di recarsi da un consulente spirituale, gli diede anche un nome. Così Brunner ci andò. Quell’uomo gli descrisse l’influenza delle potenze del mondo invisibile, e, con il consenso di Brunner fece una preghiera di liberazione.

Sono oggi passati quasi due anni, Thomas Brunner è diventato un cristiano convinto e membro di una chiesa. Ha ritrovato la gioia della vita. La sua mappa del tesoro l’ha distrutta, e ha eliminato i libri sui pirati e cancellato i dati nel suo computer. Quando viene sorpreso dalle immagini del passato, e questo ogni tanto avviene, Thomas Brunner si consiglia con il suo consulente spirituale.

 

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Poi Brunner si calò
senza fune dal ciglio
verso il fondovalle

 


 

  L'articolo è tratto dalla rivista Christliches Zeugnis,
del movimento interconfessionale "Campus per Cristo - Svizzera",
numero speciale di dicembre 1998, "Esoterik II"
Autore dell'articolo: Stefan Goldbach
Traduzione: Sandro Ribi

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(per ora solo in tedesco)

 
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