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Feste ebraiche – Sukkot

Il termine Sukkot (סוכות o סֻכּוֹת entrambi sukkot) o Succot si riferisce ad una festa di pellegrinaggio della durata di 8 giorni. È conosciuta anche con i nomi di "Festa delle capanne", "Festa dei tabernacoli" e "Tabernacoli".

Nell'Ebraismo è una delle festività ebraiche più importanti. Il termine fa riferimento, inoltre, ad una località di cui si parla nella Bibbia Ebraica.

 

Sukkot

Nome ebraico:

סוכות

Significato:

Festa delle capanne

Inizio:

14 di Tishri

Fine:

23 di Tishri

Oggetti liturgici:

Sukkah, Lulav

Passaggio biblico:

Levitico 23:42-43

Nel Nuovo Testamento:

Giovanni 7:2

Passaggio profetico:

Zaccaria 14:16-19

Indice

Etimologia. 1

Significato della festa. 1

Liturgia. 1

La festività nella Bibbia. 2

La Sukkah. 3

Hoshanah rabbah. 3

Il Lulav 3

L'osservanza ebraica in seguito all'esilio. 4

Un nome per una località. 4

Collegamenti esterni 5

Etimologia

La parola "sukkot" è il plurale della parola ebraica "sukkah" che significa, per l'appunto capanna. Il termine sukkah nel linguaggio comune indica proprio la capanna che viene costruita appositamente per la celebrazione della festa.

Significato della festa

La festa di Sukkot ricorda la vita del popolo di Israele nel deserto durante il loro viaggio verso la terra promessa, la terra di Israele. Durante il loro pellegrinaggio nel deserto essi vivevano in capanne ("sukkot"). La Torah ordina agli ebrei di utilizzare, per la celebrazione della festa, quattro specie di vegetali: il "lulav", (un ramo di palma), l'"etrog" (un cedro), un ramo di mirto ed un ramo di salice. Il cedro viene impugnato separatamente dai rami che invece sono legati assieme.

Liturgia

I primi due giorni di Sukkot vengono celebrati come giorni di festa piena. I cinque giorni successivi, invece sono di mezza festa (Hol Hamo'ed) durante i quali vengono comunque osservati i precetti specifici della festa. Il settimo giorno (l'ultimo dei giorni di mezza festa) è chiamato "Hoshanah Rabbah" e deve essere osservato in maniera particolare. L'ultimo giorno, l'ottavo, viene celebrato come fosse una festa a sé e presenta delle preghiere e delle usanze particolari (vedi più avanti).

    Hoshanah Rabbah – Il settimo giorno di Sukkot – הושענא רבא

    Shemini Atzeret – L'ottavo giorno di Sukkot – שמיני עצרת

    Simchat Torah – L'ultimo giorno di Sukkot – שמחת תורה

In Israele Sukkot dura otto giorni, incluso il "Shemini Atzeret". Al di fuori di Israele (la cosiddetta Diaspora), Sukkot dura nove giorni. in questo caso l'ottavo giorno è "Shemini Atzeret" mentre il nono è detto Simchat Torah. In Israele i festeggiamenti legati a Simchat Torah si svolgono durante il giorno di Shemini Atzeret.

In questo giorno, Simchat Torah, durante il servizio in sinagoga, viene letta l'ultima porzione della Torah. Nello Shabbat successivo, gli ebrei ricominciano la lettura della Torah dalla prima porzione, la prima parte del libro della Genesi, chiamata Bereshit. Il servizio è particolarmente gioioso e sono consentite, e spesso attese, simpatiche variazioni al normale procedere delle funzioni. Mentre è tradizione di tutte le correnti ebraiche ballare con i rotoli della Torah intonando canzoni legate alla festività, è usanza italiana quella di lanciare dal matroneo sui danzanti (ed in particolare ai bambini) manciate di caramelle e dolcetti vari.

Nel calendario ebraico, Erev Sukkot (la sera di sukkot), la prima sera della festa, cade il 14 del mese di Tishri, così il primo dei giorni di Sukkot è il 15 di Tishri.

La festività nella Bibbia

"Sukkot" è la terza festa di pellegrinaggio durante cui tutti gli ebrei maschi sono obbligati a compiere un pellegrinaggio al Tempio di Gerusalemme. La celebrazione di questa festa comincia il quindicesimo giorno del mese di Tishri. Originariamente durava sette giorni, ma nel corso del tempo la sua durata venne estesa a nove giorni. Nella Torah viene chiamata (le denominazioni variano a dipendenza della traduzione):

    Festa dei Tabernacoli (Levitico 23:34; Deuteronomio 16:13,16; 31:10; Zaccaria 14:16, 18-19; Esdra 3:4; 2 Cronache 8:13)

    Festa del raccolto (Esodo 23:16; 34:22)

    La festa (1 Re 8:2; Ezechiele 14:23; 2 Cronache 7:8)

    La festa del Signore (Levitico 23:39; Giudici 21:19).

(www.jewishpeople.com)

 

Nella letteratura ebraica posteriore viene chiamato dhag ("La festa").

Inizialmente era una festa a carattere agricolo; questo è evidente dal nome di "Festa del raccolto", dalle cerimonie che la caratterizzano, dalla stagione in cui viene celebrata: "Osserverai la festa della mietitura, delle primizie dei tuoi lavori, di ciò che semini nel campo; la festa del raccolto, al termine dell'anno, quando raccoglierai il frutto dei tuoi lavori nei campi." (Esodo 23:16)

"Celebrerai la festa delle capanne per sette giorni, quando raccoglierai il prodotto della tua aia e del tuo torchio; gioirai in questa tua festa, tu, tuo figlio e tua figlia, il tuo schiavo e la tua schiava e il levita, il forestiero, l'orfano e la vedova che saranno entro le tue città. Celebrerai la festa per sette giorni per il Signore tuo Dio, nel luogo che avrà scelto il Signore, perché il Signore tuo Dio ti benedirà in tutto il tuo raccolto e in tutto il lavoro delle tue mani e tu sarai contento." (Deuteronomio 16:13-15)

Si configura come un ringraziamento per i frutti del raccolto (vedi Giudici 9:27). Rappresentando la fine dei raccolti, è considerata come un ringraziamento alla natura per i frutti che ha donato nell'anno trascorso.

La Sukkah

Secondo la halakha la costruzione di una sukkah che il soffitto sia coperto di rami, chiamati s'chach, garantendo che il soffitto stesso permetta che almeno la metà della luce diurna entri creando al suo interno un effetto di ombra prevalente.

Il cibarsi presso la capanna indicato nel Deuteronomio, viene prescritto espressamente nel Levitico. Alle capanne viene attribuito un valore simbolico e vengono correlate con la sopravvivenza al deserto: "Dimorerete in capanne per sette giorni; tutti i cittadini d'Israele dimoreranno in capanne, perché i vostri discendenti sappiano che io ho fatto dimorare in capanne gli Israeliti, quando li ho condotti fuori dal paese d'Egitto." (Levitico 23:42-43) Viene qui indicato il motivo della trasformazione della festa da agricola a storica.

La costruzione di una sukkah – una capanna – nella quale abitare per una settimana in ricordo delle capanne nel deserto. (www.lutheransonline.com)

Un altro genere di sukkah. (http://beyond-infinity.freeyellow.com)

Hoshanah rabbah

Il settimo giorno di Sukkot è chiamato Hoshanah rabbah. Sebbene il nome alla festa venne attribuito più tardi (nel medioevo era chiamato Yom Kippur Hakatan o piccolo giorno di Kippur), la celebrazione quale festa a parte dal resto di Sukkot può essere datata all'epoca del Tempio di Gerusalemme.

Sebbene le manifestazioni di gioiosità legate alla Festa delle Capanne, che si esprimono in musiche e processioni di luci, siano in conflitto con le leggi dello Shabbat (anche se una parte di queste sono cadute con la distruzione del Tempio di Gerusalemme), intorno al 361 il patriarca Hillel ed i suoi seguaci, ritenendo Hosha'na Rabbah talmente importante e così in conflitto con le regole dello Shabbat, per prevenire la coincidenza tra la festa e lo Shabbat, non permisero alla luna nuova del mese di Tishri di cadere durante la domenica.

Tutte le cerimonie o i servizi di elogio o preghiera che appartenevano, o che appartengono ancora, agli altri giorni centrali della festa mentre il Tempio era in piedi, come Hallel e l'oscillazione del "lulav", o la seduta nella cabina, appartengono anche a Hosha'na Rabbah. Il mazzo di cinque rametti di salice non sostituisce in nessun modo il mazzo di due rametti di salice nel lulav.

Abudarham parla dell'uso di leggere il Pentateuco durante la notte di Hosha'na Rabbah, dal quale si sviluppa l'uso moderno di incontrarsi durante questa notte per leggere il Deuteronomio, i Salmi e brani dello Zohar, recitare alcune preghiere della Kabbalah e partecipare ad un rinfresco.

Prima del normale servizio della mattina i Sefarditi usano recitare delle preghiere chiamate selichot. In alcune località c'è l'uso di suonare lo Shofar durante le processioni.

In entrambe le tradizioni all'inizio del servizio mattutino, vengono inseriti i salmi dello Shabbat e durante le preghiere addizionali viene recitato l'"edushah" solo durante i giorni di mohed. Al termine di questa preghiera vengono estratti tutti i Rotoli (serfarim in ebraico) dall'Arca (durante i sei giorni precedenti ne viene estratto uno solo, nessuno durante lo Shabbat). Il lettore, muovendosi in circolo al perimetro della sinagoga, è seguito da uomini che imbracciano i rotoli. Dopo di loro alcuni uomini reggono il Lulav. Durante questo giorno e quelli precedenti, cominciano a cantare "Hosha'na! per Tuo interesse, nostro D-o! Hosha'na! per Tuo interesse, nostro Creatore!" etc. e iniziano i sette giri di processione. I brani intonati durante la processione sono lievemente diversi nelle due tradizioni Sefardita e Askenazita e molto sono cambiate rispetto a quelle tramandate nel Mahzor Vitry (datate 4968 = 1208 E.V.). I Sefarditi fanno riferimento ad Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosè, Aaron, Fineas e David. In seguito il Lulav viene messo da parte, tutti i partecipanti sollevano un ramo di salice ed intonano in coro "ol mebasser, mebasser we-omer" esprimendo le speranze nell'era Messianica.

Le composizioni recitate durante o in seguito alla processione consistono generalmente di 32 versetti ognuno, in ordine alfabetico. "Hosha'no" viene ripetuto o sottinteso al termine di ognuna.

Un ebreo esamina attentamente l'etrog per vedere che sia "perfetto". (www.rand.org)

I bambini gioiscono davanti al Signore con in mano i rami di palma, di dense foglie e di salici – Levitico 23:40. (www.bnai-shalom.org)

 

Il Lulav

Un comandamento presente nel Levitico recita: "Il primo giorno prenderete frutti degli alberi migliori: rami di palma, rami con dense foglie e salici di torrente e gioirete davanti al Signore vostro Dio per sette giorni" (Levitico 23:40). La modalità per comporre queste specie non viene indicata e dà origine a parecchie diverse interpretazioni in epoca successiva. I Sadducei ed i Karaiti sostennero che essi dovessero essere intesi come materiali per la costruzioni delle capanne così come appare in Nehemia 8:14-18, mentre i loro rivali sostennero che dovessero essere portati in processione. Inizialmente questi rami potevano essere usati nei balli delle feste così sembrava naturale utilizzarli per adornare se stessi con primizie e ghirlande. Da questo supposero che dovessero essere tenute in mano e da questo nacque probabilmente il Lulav.

Bambini con Lulav. (www.jewishpeople.com)

L'osservanza ebraica in seguito all'esilio

Dopo il ritorno in Israele, al termine dell'esilio in Babilonia, gli ebrei ripresero l'osservanza della festa di Sukkot. Notizia ne può essere trovata in Esdra 3:4: "Celebrarono la festa delle capanne secondo il rituale e offrirono olocausti quotidiani nel numero stabilito dal regolamento per ogni giorno." Una descrizione è presente in Nehemia 8:14-18: "Trovarono scritto nella legge data dal Signore per mezzo di Mosè, che gli Israeliti dovevano dimorare in capanne durante la festa del settimo mese. Allora fecero sapere la cosa e pubblicarono questo bando in tutte le loro città e in Gerusalemme: ‹Andate al monte e portatene rami di ulivo, rami di olivastro, rami di mirto, rami di palma e rami di alberi ombrosi, per fare capanne, come sta scritto.› Allora il popolo andò fuori, portò i rami e si fece ciascuno la sua capanna sul tetto della propria casa, nei loro cortili, nei cortili della casa di Dio, sulla piazza della porta delle Acque e sulla piazza della porta di Efraim. Così tutta la comunità di coloro che erano tornati dalla deportazione si fece capanne e dimorò nelle capanne."

Sebbene non venga fatta menzione dei sacrifici, viene data importanza particolare al mangiare nelle capanne tanto che l'autore aggiunge nel versetto successivo: "Dal tempo di Giosuè, figlio di Nun, fino a quel giorno, gli Israeliti non avevano più fatto nulla di simile." La deduzione che se ne può fare è che con la celebrazione della festa presso il Tempio parte delle pratiche persero di significato, lasciando alla festa solo il significato di ricordo della vita nelle tende durante la fuga dall'Egitto. Secondo la versione che Neemia riporta della celebrazione, le Leggi venivano lette tutti i giorni e l'ottavo veniva celebrato in assemblea solenne.

Secondo Zaccaria 14:16-19, Sukkot assumerà valore di festa universale nell'era messianica e tutte le nazioni sopravvissute compiranno tutti gli anni un pellegrinaggio a Gerusalemme per celebrare la Festa. Sukkot è associata anche alla garanzia della pioggia per la stagione successiva, idea sviluppatasi nella letteratura ebraica posteriore.

Un nome per una località

Il nome "sukkot" appare ripetute volte nella Torah come nome di località.

    Gli Israeliti partirono da Ramses alla volta di Succot (Esodo 12:37); nome civile che indica la località di Pithom.

    Quando Mosè divise la terra attribuì alla tribù di Gad nella valle: Bet-Aram e Bet-Nimra, Succot e Zafon, il resto del regno di Sicon, re di Chesbon. Il Giordano era il confine sino all'estremità del mare di Genesaret oltre il Giordano, ad oriente (Giosuè 13:27). Qui Giacobbe (Genesi 32:17,30; 33:17), di ritorno da Padan-aram dopo il suo dialogo con Esaù, costruì la casa per sé ed eresse una capanna per il suo bestiame.

    Poi Gedeone, figlio di Joas, tornò dalla battaglia per la salita di Cheres. Catturò un giovane della gente di Succot e lo interrogò; quegli gli mise per iscritto i nomi dei capi e degli anziani di Succot: settantasette uomini. Poi venne alla gente di Succot e disse: "Ecco Zebach e Zalmunna, a proposito dei quali mi avete insultato dicendo: Hai tu forse già nelle mani i polsi di Zebach e Zalmunna perché dobbiamo dare il pane alla tua gente stanca?". Prese gli anziani della città e con le spine del deserto e con i cardi castigò gli uomini di Succot (Giudici 8:13-16).

    Il re li fece fondere nella valle del Giordano, in suolo argilloso, fra Succot e Zartan (1 Re 7:46).

 

Collegamenti esterni

La sacra Bibbia (www.liberliber.it)  

JewFaq discussioni su Sukkot

Una scorsa sulle leggi di sukkot da Torah.org, basato sulla Mishneh Torah

Sukkot

La Sukkah

Le quattro piante

 

Ricavato e adattato da http://it.wikipedia.org/wiki/Sukkot

 

Autore

Fonti varie

Pubblicazione

Prima pubblicazione: ottobre 2005. Ultimo aggiornamento: 06 April 2009.

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